KOMI CAN T COMMUNICATE

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(Komi-san wa, komyusho desu - 2021)
(serie d'animazione)

Regia di: Kazuki Kawagoe
Scritto da: Deko Akao, Yumi Suzumori
Basato sul Manga di: Tomohito Oda

Prodotto da: Ayane Kawasaki, Hiroyasu Taniguchi, Kaori Ito, Shuho Kondo, Yoshikazu Beniya
Produzione: Itan Private High School, Shogakukan-Shueisha Productions
Animazioni: OLM
Edizione Italiana: Netflix Italia
Episodi: 24 da 24' - 2 stagioni

USCITA ITALIANA: 7 FEBBRAIO 2022

La vita tra i banchi di scuola e i giovani che la frequentano sono i protagonisti di questa storia. Un classico già ampiamente visto in numerose altre produzioni se non per un particolare: al centro di tutto troviamo una grave forma di fobia sociale e disturbo della comunicazione.

Shouko Komi è una bellissima studentessa apprezzata e venerata come una dea da tutta la scuola soprattutto per i suoi modi molto schivi e altezzosi. Le vicende che la vedono protagonista sono narrate attraverso gli occhi del suo compagno di classe Hitohito Tadano, un ragazzo timido che tenta goffamente di approcciare Komi e scopre la verità su di lei, ovvero che i suoi silenzi sono dovuti ad un disturbo della comunicazione dato dalla sua fobia sociale, per cui non è in grado di aprir bocca con nessuno pur volendolo fare. Da quel giorno Tadano gli presenta i suoi amici più vicini e insieme cercano di ampliare la cerchia di amici della ragazza includendola sempre di più nella loro vita sociale.

Un progetto che, con la sua semplicità e luoghi comuni, vuole dunque parlare di un problema molto serio che affligge molti giovani Giapponesi, sempre più chiusi in un mondo isolato dalla realtà e incapaci di qualunque interazione sociale. Ovviamente l'autore pone sotto la lente un caso molto serio, contrapposto ad una persona che, in apparenza, non passa mai inosservata e, spesso, lascia fraintendere qualunque cosa con i suoi silenzi. Una vista molto fantasiosa ma di un mondo che sfiora molto la realtà, magari non quella occidentale, con personaggi dalla personalità e dai modi di fare molto diversi tra loro, alcuni agli antipodi dei protagonisti, nella vita di tutti i giorni, tra scuola, casa e tempo libero.

Il prodotto finale è un mix tra commedia e vita di tutti i giorni, momenti sottolineati con due stili di disegno tra reale e caricaturale. Ma la serie animata vuole mantenersi molto vicino al manga utilizzando molti fumetti, testi in sovrimpressione e un narratore che descrive gesti e situazioni. La struttura è quella di singoli episodi della durata classica che mostrano al loro interno un mix di eventi, tutti collegati in una grande storia in cui viene spesso sottolineato (e ripetuto) il problema della protagonista. Un elemento ricorrente che magari può funzionare per i primi episodi, ma che alla fine risulta ripetitivo. Altra stranezza è la focalizzazione dell'autore sulla condizione problematica di Komi, di cui non si vedono molti miglioramenti nel corso di tutta la stagione. Il personaggio è amato e lo spettatore non faticherà molto a provare empatia per lei, ma si vedono comunque brevissimi passi avanti, di cui, realmente, si sarebbe immaginato ben altro.

La prima stagione dell'anime è solo una parte di una storia molto più lunga cui, sinceramente, non si vedono molti sviluppi o una fine di qualunque tipo. Una raccolta in macro-periodi auto-conclusivi avrebbe aumentato sicuramente l'opinione complessiva.





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